Le emozioni come chiave per la giustizia sociale: uno sguardo a Eichstätt
Imke von Maur e Lucy Osler discutono della giustizia basata sulle emozioni alla conferenza EPSSE a Eichstätt il 24 giugno 2025.

Le emozioni come chiave per la giustizia sociale: uno sguardo a Eichstätt
Negli ultimi giorni Parigi è stata una calamita non solo per i turisti, ma anche per gli esperti nel campo delle emozioni e della giustizia sociale. La filosofa Imke von Maur, che lavora presso l'Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt, e la sua collega Lucy Osler dell'Università di Cardiff hanno preso parte a un importante evento che ha affrontato le dimensioni affettive della giustizia, la crisi socio-ecologica e i cambiamenti politici. Come riporta ku.de, l'attenzione non si è concentrata solo sulle discipline teoriche, ma anche sulle sfide emotive che questi temi portano con sé.
Nei suoi contributi, Von Maur ha sottolineato in particolare il potenziale delle emozioni umane. Crede che la resilienza, la solidarietà, la creatività, l’amore e il desiderio di convivenza pacifica possano essere cruciali per affrontare i problemi sociali. Questa prospettiva è particolarmente rilevante nel contesto della crescente disuguaglianza sociale, che sta diventando sempre più evidente anche in Germania. L’aumento delle disparità di reddito e ricchezza rappresentano sviluppi allarmanti che influiscono sulla realtà della vita di molte persone. Il bpb mostra che la disuguaglianza non colpisce solo i salari reali dei gruppi a basso reddito, ma anche le possibilità di partecipazione sociale.
Emozione e giustizia sociale
L’incontro annuale della Piattaforma Europea per lo Studio delle Emozioni (EPSSE) si è affermato negli anni come piattaforma centrale per lo scambio di idee e concetti nella ricerca sulle emozioni. Gli eventi si svolgono ogni anno in diverse città d'Europa, più recentemente a Lisbona, Tartu, Graz, Pisa, Madrid e Atene. L'atmosfera aperta e collegiale dell'EPSSE consente agli scienziati di approfondire l'argomento ed esplorare insieme soluzioni. “Dobbiamo assumerci la responsabilità di difendere la libertà accademica e lo sviluppo intellettuale”, ha affermato von Maur.
Nel contesto della giustizia sociale, gli attuali sviluppi sociali sollevano questioni che non sono solo teoriche. Elevate differenze di reddito potrebbero essere percepite come ingiuste, poiché la società valuta diversamente le ragioni di tali disuguaglianze. Una comprensione della giustizia sociale che comprenda la distribuzione delle risorse e delle opportunità richiede un’ampia discussione sulle misure appropriate. La BPB spiega che la giustizia sociale non va identificata solo con la distribuzione del reddito e del patrimonio, ma tiene conto anche della progettazione qualitativa delle condizioni di vita.
Cambiamento nella società
Sempre più persone mettono in dubbio l’equità degli attuali meccanismi di distribuzione. Le disuguaglianze nel sistema fiscale, nell’accesso all’istruzione e alle cure mediche sono argomenti costanti nel discorso pubblico. Come spiega bpb, determinare la giustizia richiede prospettive sia normative che empiriche. Ciò che è interessante qui è che nelle relazioni personali strette spesso viene preferito il principio del bisogno, mentre in ambienti competitivi è più probabile che si applichi il principio della prestazione.
Il discorso sulla giustizia sociale rimane quindi dinamico e diversificato. Man mano che le relazioni sociali cambiano, cambiano anche le idee sulla giustizia. Aziende come EPSSE aiutano a guidare la società su un percorso in grado di affrontare le sfide di oggi attraverso discussioni scientifiche e approfondimenti emotivi.