Controlli alle frontiere tra Kehl e Strasburgo: Merz ignora l'appello!

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Il Cancelliere Merz ignora il ricorso alle frontiere sulla questione Schengen; effetti negativi sulla vita a Kehl e Strasburgo.

Bundeskanzler Merz ignoriert Grenzappell zur Schengenproblematik; negative Auswirkungen auf das Leben in Kehl und Straßburg.
Il Cancelliere Merz ignora il ricorso alle frontiere sulla questione Schengen; effetti negativi sulla vita a Kehl e Strasburgo.

Controlli alle frontiere tra Kehl e Strasburgo: Merz ignora l'appello!

C’è malcontento nella zona di confine franco-tedesca di Kehl e Strasburgo. L'appello rivolto a metà maggio dal sindaco di Kehl Wolfram Britz e dalla collega di Strasburgo Jeanne Barseghian al cancelliere federale Friedrich Merz è rimasto senza risposta. Nella loro lettera i due sindaci hanno richiamato l'attenzione sui maggiori controlli alle frontiere effettuati dalla polizia federale dall'8 maggio 2025. Hanno chiesto la rimozione di questi controlli e hanno invitato il Cancelliere a recarsi per discutere la situazione sul posto. Ma nonostante il crescente numero di denunce, finora non è arrivata alcuna risposta Mainpost.

I maggiori controlli non hanno solo un impatto sui pendolari che viaggiano ogni giorno tra le due città, ma mettono anche a dura prova l’economia locale. Gli imprenditori di Kehl osservano un calo dei clienti da Strasburgo, che provoca notevoli perdite nel difficile contesto economico della regione. I sindaci Britz e Barseghian hanno ora scritto nuovamente alla deputata francese Brigitte Klinkert per attirare l'attenzione sul problema. Lo sfondo di questa nuova preoccupazione è l’odierno 40° anniversario dell’accordo di Schengen, che ha avviato lo smantellamento dei controlli alle frontiere tra Germania e Francia e altri vicini europei. Oggi 29 Stati membri con circa 420 milioni di abitanti costituiscono una parte importante dello spazio Schengen Stoccarda Nachrichten.

Controlli alle frontiere e loro effetti

I maggiori controlli alle frontiere in vigore dall'inizio di maggio non solo provocano malcontento pratico, ma incidono anche sulla mobilità quotidiana dei cittadini. Un collegamento molto utilizzato è la linea del tram, che dal dicembre 2015 collega le due città di Kehl e Strasburgo tramite un ponte. Ma i tempi di attesa e gli ingorghi sul ponte Europa stanno aumentando, rendendo la situazione lavorativa più difficile per molti pendolari Tagesschau.

I politici su entrambi i lati del confine esprimono il loro rammarico per questo sviluppo. Il ministro federale dell'Interno Alexander Dobrindt (CSU) ha ordinato di intensificare i controlli e ha segnalato un aumento di quasi il 50% nel numero di respingimenti alla frontiera in una sola settimana. Queste misure non colpiscono solo i richiedenti asilo, ma limitano anche la libertà di movimento di tutti i cittadini nello spazio Schengen e provocano critiche Mainpost.

Ritorno alle origini dell'accordo di Schengen?

La discussione politica chiede urgentemente il ritorno alla libera circolazione in Europa. Sempre più politici di vari stati dell’UE avvertono di un graduale smantellamento delle conquiste europee, soprattutto per quanto riguarda i controlli alle frontiere tedesche. Soprattutto in vista dell'imminente anniversario dell'accordo di Schengen si levano voci che chiedono la fine dei controlli. Durante i festeggiamenti a Schengen, il ministro dell'Interno polacco Tomasz Siemoniak ha sottolineato che la Germania dovrebbe rinunciare ai controlli nel proprio interesse. Il ritorno ad uno spazio Schengen senza frontiere viene invocato anche nella Renania-Palatinato e nel Consiglio federale (https://www.tagesschau.de/ausland/schengen-borderkontrollen-deutschland-100.html).

Resta da vedere se e quando si intravedranno sviluppi positivi. Nel frattempo, i responsabili sono chiamati a trovare soluzioni che rispondano meglio ai bisogni delle persone e dell’economia.